sabato 5 marzo 2011

Azzurro in scatola.


Rimango fedele all'azzurro e alle...scatole!

Ho ritagliato con le nestabilities label 1 (una delle mie preferite), la sagoma su cui timbrare.
Forse saprete gia' che Waltzingmouse ha dei set di timbri compatibili  con le forme delle Nestabilities, percio' non avendo resistito ho dovuto comprarne qualcuno in passato.

Ho timbrato questa cornice a pois che oltre a richiamare l'embossing della scatolina ,  lascia uno spazio tondo al centro proprio della misura che puo' contenere il mio amato topino di  ALADINE!
Ho  messo un occhiello azzurro con la crop a dile (anche se in foto non si vede) e l'ho usato come passante per il nastro, essendo già abbastanza ricca la composizione ho optato per una  leggera organza azzurra.

Con questo post colgo l'occasione per  ringraziarvi  per tutto l'affetto che mi dimostrate con i vostri commenti, spesso vorrei scrivere due parole ad ognuna di voi, ma risulterei noiosissima per chi deve saltellare nella lettura tra le mie risposte e i vostri scritti, percio' cerco di farlo in un mio post di risposta unico, ma ovviamente non riesco sempre ad includere tutti.

MILLE GRAZIE!!!

Elena.

mercoledì 2 marzo 2011

Dopo tanto rosa...è arrivato l'azzurro!



Un biglietto porta soldi per un battesimo.
A parte l'azzurro baby e l'avorio ho abbinato un insolito marrone piuttosto intenso, anche se in foto sembra quasi nero e lo incupisce un po'; dal vivo mi piace molto.
Ho timbrato l'orsetto Forever Friend's con il mio mitico Versafine Vintage Sepia (anche questo in foto sembra nero ) e ho pure tentato l'embossing con la polvere clear!
Complici le temperature basse e il fatto che sono stata rapidissima  l'operazione è riuscita perfettamente, nonostante il Versafine sia ad asciugatura rapida!
All'interno una tasca porta soldi sempre color avorio, sulla quale ovviamente si puo' scrivere anche il messaggio d'augurio.
Elena.

lunedì 28 febbraio 2011

Vai con la retro!!


Il post precedente sull’asilo nido ha sollevato un problema che ritengo fondamentale, e so di non essere sola: le regole. Le avete citate nei commenti, designando il nido o i nonni come co-responsabili nell’insegnamento delle regole ai nostri bimbi.
Io sono d’accordo, e la mia visione è questa: le regole si imparano in casa, dalla mamma e dal papà. Il nido, i nonni, la scuola, gli scout sono appunto co-responsabili, perché il grosso lo fanno i genitori soprattutto con il loro esempio. E’ dentro le pareti di casa che ci si misura con i limiti, con i “NO” e con i “NON Si FA”, oltre che certamente con i “SI FA COSI’”.

Sembra una cosa da nulla, invece è un bel casino.

Elisabetta a 6 mesi ha iniziato ad essere molto attirata dai capelli (di chiunque): si avvicinava con lentezza, agganciava la ciocca in una morsa che iniziava da una finta carezza e … tirava, con discreta potenza. Noi abbiamo quindi iniziato a usare il “NO!!!” per queste occasioni: tutte le volte, solo la parolina “NO”.  Io ho provato anche a rafforzare alzando e muovendo l’indice, ma poi ho smesso perché se ne stava ipnotizzata a guardare il mio dito invece che stare concentrata sul problema. Elisabetta ha capito, dopo un po’, cosa significa la parolina, anche se tuttora non sempre obbedisce, ride, sfida… ma ha almeno capito.  

Siccome è pigra dentro, a volte i numerosi “NO” che la fanno fermare appena ha agganciato un calzino che vuole ciucciare, la stufano e la fanno desistere. Sembra proprio che pensi: “Vabbè, qua la storia si fa lunga: questa continua a guardarmi e a dirmi NO, meglio che mi butto a ciucciare il tappetino del bagno”. E io a quel punto non ho il cuore di dirle di NO anche sul tappetino.

Ora che la piccola donna si muove per casa gattonando in retro (e SOLO in retro) e ha scelto come gioco preferito sputare litri di saliva sul pavimento, passarci le manine e stendere la saliva come fosse tempera, la questione si fa più complessa.  Non ha la minima percezione del pericolo e del senso di causalità, quindi mi sembra perfettamente inutile dirle “Attenta tesoro della mamma: poichè ti sei infilata sotto la sedia, se alzerai la testa di scatto ti farai molto male” oppure: “Attenta tesoro della mamma: se giocando ti rovescerai addosso il vaso di piante grasse, ti pungerai”
Non mi sembra giusto iniziare a 9 mesi a farle venire le paranoie sulla pulizia della casa, quindi se vuole fare la madonnara sul pavimento usando la sua saliva, glielo lascio fare: le regalerò un mocio in miniatura appena saprà camminare. O i gessetti, dipende da quanto sarà brava. 
Non mi sembra nemmeno corretto limitarla nelle sue esplorazioni della casa (sempre con la retro inserita): non voglio metterla nel box e nemmeno nel girello, per una questione di principio (please, non chiedetemi di spiegare che vi tengo qui due ore). So che battezzerà ogni spigolo portandone le cicatrici per sempre, ma del resto la vita è anche questo: botte in testa e cadute, ma bisogna imparare a prenderci le misure con le cose della vita.

Però….

Va bene esplorare l’ambiente, ma mia figlia è una feticista delle ciabatte e delle scarpe: sono il suo oggetto del desiderio, se lasciamo una ciabattina spaiata in giro lei ci si lancia sopra e inizia a ciucciarla. E insomma, vada per gli anticorpi ma così mi sembra un po’ troppo…
Va bene che deve farsi le ossa e capire che gli spigoli non si spostano con la forza del pensiero, ma la nostra casa è sempre stata anti-bimbo: mobili ultra-moderni con spigoli vivi e pedane sotto i mobili, una parete intera di pietra, tv a livello quasi del pavimento, libreria aperta (è una mia fissa: i libri in una casa si DEVONO vedere). 
Ma ora, che si fa?? Una sera abbiamo provato a pensare a cosa fare per proteggere Elisabetta da tutti i pericoli in cui potrebbe incorrere e per tenerla lontana dalle cose che non vogliamo che tocchi e…. avete presente Dexter quando prepara gli scenari per smembrare le sue vittime? Ecco, una stanza insonorizzata tutta ricoperta di cellophane. 

No, non ci siamo.

Per me ora il vero dilemma delle regole è questo: come insegnare a Elisabetta che alcune cose si possono toccare e altre no, lasciandola però libera di muoversi e di vivere, come ogni bimbo di 9 mesi dovrebbe sentirsi in casa propria??
Io e mio marito abbiamo fatto un patto siglato con il sangue: “La nostra casa non deve diventare un parco-giochi. Non dobbiamo cedere a Elisabetta il tavolo del soggiorno per riempirlo di camper di barbie, e nemmeno la libreria deve diventare un’esposizione di lego. Non dobbiamo piegarci al volere di una donna alta la metà di noi, è lei che si deve adattare alla nostra casa, ai nostri ritmi, alla nostra vita”.
Ah che bravi che siamo, proprio due genitori decisi e sicuri, incrollabili, regole ferree. Bravi!

Certo, bravi finchè la piccola donna non muoveva neanche le manine e non sapeva tenere su la testa. Ma adesso???
Mamme, aiuto!!!

giuppy

Nella foto sopra, potete ammirare Elisabetta che in retro si è incastrata sotto il poggiapiedi della poang.

domenica 27 febbraio 2011

A grande richiesta...


....Son tornata a rompere CON/LE scatole!
Nessuna forma originale, quadrata, semplice semplice...

Fr@nz  con la sua passione e bravura nel colorare i timbri con i pennarelli copic, mi ha tentata ad acquistare qualche timbro dei Forever Friends, in effetti sono dolcissimi....
Unico problema che io con i copic non mi ci sono mai cimentata e non ho alcuna intenzione (per ora) di inizare pure quest'avventura!!!
Percio' ho semplicemente colorato l'immagine con i pennarelli acquarellandoli.
Certo il risultato non è sicuramente paragonabile ai suoi lavori, pero' mi accontento per il momento.

Ho creato un richiamo alla scatola colorando il pacco regalo che tiene l'orsacchiotto tra le zampe con azzurro e rosso. Per dare un po' di luce ho timbrato il coperchio in maniera casuale con il timbro Stamperia WTC001 che e' un ricciolo allungato, inchiostro versamark e polvere clear per l'embossing.
Un nastrino bianco l'ho fatto passare su tutti e quattro i lati del coperchio facendo due buchini per lato, e alla fine l'ho chiuso con un fiocchetto.
Buona domenica!
Elena