sabato 17 dicembre 2011

Malanni di stagione



Io me ne accorgo subito: un filino trasparente che scende dalla narice e so che sta per arrivare qualcosa di brutto.
Ripeto come un mantra: No Elisabetta non ti stai ammalando non ti stai ammalando non ti st... ECCIU'.
Iniziano le abluzioni di fisiologica, nel senso che fino a sei mesi fa compravo le comode fialette in plastica monodose, adesso sono passata direttamente alla boccia di fisiologica da mezzo litro, quella che si usa per le flebo, che a vederla in giro per casa con una siringa infilata dentro mi fa senso ancora adesso. Servisse farle il bagno nella fisiologica giuro che glielo farei...
Dicevo, inizio a spararle nel naso quantità enormi di fisiologia sperando di sradicare sul nascere ogni minima traccia di raffreddore o qualsiasi altra cosa stia arrivando. 
Il problema è che nel giro di due ore arriverà la tosse. 
Cof.
No ma aveva un granello di polvere in gola.
Cof.
No ma si è ingozzata con il panino.
Cof Cof
No ma l'ho vista: si è ingozzata con la saliva!
Cof Cof Cof ahhhh ma ma mammmmma
Dalla tosse in poi non c'è modo di resettarla, di solito si associano inappetenza, occhietto da panda, se sono fortunata anche un po' di febbre che la fa piangere per ogni stupidata. Tipo che piange spaventata indicandomi un filo di cotone dotato di vita propria che si muove sul pavimento... E chissà chi lo muove il filo?? Ah pensa Elisabetta, è un filo attaccato ai tuoi pantaloni!! Buuuuuu.
Di notte, almeno un risveglio ogni ora: tossisce, si lamenta, spara via il ciuccio, chiama. 
E la Giuppy si alza, cerca il ciuccio, cerca la bocca di sua figlia e fa in modo che domanda e offerta si incontrino, dispensa acqua, camomilla e miele (sì, proprio miele, me ne frego di quello che dice la pediatra) e risponde all'appello
Perché la bimba, alle due o alle quattro del mattino, vuole sapere dove sono e cosa stanno facendo: papà, nonna, Arianna, zia Pama e zio sgi-sgi. Se la risposta non la convince (Dai Elisabetta, sono le 4, dove vuoi che sia la zia Pama??) finita la lista dell'appello riparte dai non pervenuti: "Pama?"
Ci infila anche le domande a tranello: "mamma?" "Amore la mamma è qui".
Ho provato a risponderle: "La mamma è andata a bersi un mojito con una compagnia di allegri ventenni": piange, quindi è attenta, chiede con cognizione di causa, non si scherza insomma. Lo ricordo: tutto ciò avviene ogni ora per tutta la notte, intervallando cof-cof e strilla. 
L'anno scorso ero più brava e più paziente: le pulivo il naso con la fisiologica ogni volta che si svegliava (ma allora avevo le comode fialette monodose), le facevo aerosol tre volte al giorno e provavo anche qualche rimedio alternativo. 
Adesso corro dalla pediatra: il risultato è stato due antibiotici in 20 giorni. 

Che poi dico: perché nel costo dell'antibiotico non è compresa la lavorazione finale? Perché la preparazione si presenta sempre sottoforma di polverina bianca che necessita quantità variabili di acqua per essere disciolta e diventare uno sciroppo che sa di big-babol? 
E perché richiede l'interpretazione di quattro persone per essere dosata con una siringa che riporta su un lato le dosi in base al peso del bimbo e sull'altro i mg che servono per peso del bimbo?? Non posso comprarla già sciolta la polverina che poi, come chiaramente mi è capitato, se mi scappa la mano con l'acqua e la diluisco troppo cosa faccio? Aggiungo alla dose un tot di mg a caso o faccio finta che Elisabetta pesa di più o ne butto via un po' per arrivare al livello giusto??
Un giorno di fine novembre sono dovuta tornare dal lavoro di corsa, trovandomi di fronte questo scenario: nonna in lacrime che urla: "Piange-non mangia-non beve-sta malissimo-tossisce-ti ho chiamata quattro volte dov'eriiiii". Talmente in ansia che mi ha chiamata sul lavoro, ma nel posto in cui lavoravo nel 2008.
Elisabetta ridotta ad una piccola larva ansimante color cencio sporco. Fanno impressione i bambini malati: diventano taciturni, tristi, i loro occhi spalancati guardano senza capire... la sofferenza dei bambini per me è ancora insostenibile.
Ma mia mamma, dico, avrà visto ancora un bambino malato, no?
Invece niente, crisi totale, una nonna allo bando.
Per fortuna poi, a mia mamma serve solo il capro espiatorio per stare meglio: non le interessano le soluzioni o le spiegazioni, lei vuole il colpevole per crocifiggerlo.
Questa volta è bastato dirle: "Il pediatra ha visto che ha la gola viola" e lei è partita: "Eh, l'Elisabetta è delicata di gola, eh ma la gola è terribile, tremenda la gola, si tira dietro tutto il resto la gola". E' stato così anche per il mal d'orecchie e la gastroenterite: io le dico un sintomo pittoresco e certificato dal pediatra e lei è posto: diagnosi, prognosi e giorni di degenza. Inutile dire che tutte le sue amiche, le sue compagne di merende e di messa e perfino il parroco sanno che Elisabetta aveva la gola viola. Eh, la gola...


Sinceramente non amo molto curare questi malanni con l'antibiotico, ma non mi piace nemmeno fare l'integralista per forza. Mi è già capitato di vedere Elisabetta con la bronchite respirare con il fischietto in gola per giorni, insistere con tutti i tipi di farmaci da banco possibili senza che nulla cambiasse, e non mi sembra razionale...
Per il resto...l'areosol ormai lo evito come la peste: ho la sensazione che faccia peggio di quello che la natura fa già da sé e gli sciroppi per la tosse sono solo un placebo per le mamme, ne sono sicura. 
Come quella volta che ho chiesto alla pediatra: "Ma il mylicon funziona per le coliche?" e lei: "Sì, serve a tranquillizzare la mamma".

Insomma, qui si cerca di ridere un po' dei malanni di stagione, che non saranno nulla di grave ma scombinano un po' la vita di tutti. 
Io sto provando un farmaco omeopatico per cercare di prevenire, qualche mamma ha esperienze positive in merito?
giuppy


martedì 13 dicembre 2011

Porta Tea light.



Anche per questo Natale ho pensato di creare qualche porta candela.

Visto il successo di quelle che avevo proposto l'anno scorso, che se volete rivedere le trovate QUI e QUI, ho pensato di rimanere in tema candele e di decorare questi bicchierini e farli diventare dei porta Tea light.

All'interno del bicchierino, per tenere ferma la candelina ho usato della sabbiolina beige.
All'esterno un giro di nastro a pois e subito sopra del cartoncino ondulato.
Il fiocco è tenuto fermo da un cuoricino in polvere di ceramica.

Nulla di particolarmente elaborato, ma chi le ha viste dal vivo le ha apprezzate molto.

Elena.

domenica 11 dicembre 2011

La.daridari per Elisabetta

Daria è una creativa, una di quelle donne che io ammiro per la capacità di creare con le mani oggetti fatti di fantasia, colore, praticità. Ricordo ancora il pupazzo che ha cucito per Elisabetta quando era solo un puntino perso nella mia pancia: mi aveva emozionato moltissimo per la semplicità delle forme e la tenerezza che ispirava fin dal primo sguardo.

Ho la fortuna di conoscere Daria di persona, perché è la sorella della mia Amica, e questo ha i suoi lati positivi... come per esempio mandarle un messaggio per dirle: "Ehi senti Daria, non è che avresti voglia di cucire una cosa per Elisabetta? Cosa? Mah... colori.... tasche da riempire... cerniere da aprire e chiudere... Dai dai sono sicura che mi tirerai fuori qualcosa di bello. Ciao e grazie eh."

Il risultato, a parere mio e di Elisabetta, è un piccolo gioiello di stimoli sensoriali che si presta ad un'infinità di giochi, è facilmente trasportabile ovunque, esteticamente bellissimo e soprattutto... unico! 
Lo trovate QUI.

Un grazie di cuore a Daria, che ha reso felice una bimba e la sua mamma.
Giuppy