C’erano una volta le serate alcoliche. Quelle che uscivi: ristorante argentino, una bottiglietta di prosecco in due, un paio di legui, poi a casa una grappetta ai mirtilli per digerire i legui.
Quelle che si stava a casa: prosecchino per aperitivo, cinese take away, birretta cinese, tre grappe secche per digerire il pollo al limone (con la pastella, a me senza non piace).
Quelle che iniziavi a casa con il prosecco, continuavi fuori con il vinello rosso e finivi a casa, sempre con la grappa, magari slovena e alla pera (si è capito che mi piace la grappa?).
Poi resti incinta. Sono riuscita a convincere tutti che il vino rosso contiene il ferro che fa benissimo in gravidanza, ma non sono riuscita a convincere nessuno del potere della grappa di aromatizzare gradevolmente il liquido amniotico.
L’Amica mi raccontava le sue serate alcoliche, io sospiravo.
Poi anche l’Amica è rimasta incinta, e anche lei ha iniziato a sospirare.
Poi inizia la vita da mamma, il primo mese è un casino: non si capisce più chi comanda in casa, non ci sono orari, tu fai la cameriera tutto il giorno e col piffero che ti rilassi con il prosecchino, perché la sera crolli sul divano sperando di essere svegliata almeno dopo le 3 di notte.
Quando il primo mese è passato, ti viene voglia di smettere di sospirare e di riassaporare finalmente una di quelle seratine, di pucciare una pizzetta in un bicchiere di prosecco, per esempio. Una seratina innocente e serena, senza esagerare, senza pensieri, solo un po’ alcolica.
Ed è proprio allora che iniziano le serate di coliche.
Le avvisaglie ci sono fin dal pomeriggio: lamentini continui, gambette tirate sulla pancia, pancino gonfio. Tu le ignori, pensando che è solo autosuggestione: hai letto troppi libri che parlano di coliche! Giuppy le coliche non esistono, chiaro?
Ciò che segue è il delirio: quattro/cinque orette buone di pianto ininterrotto, quel pianto disperato che spacca cuore e orecchie, innumerevoli tentativi per calmare la bimba (tisana al finocchio, doppia tisana al finocchio, sondino-proviamo anche nelle orecchie, sia mai che ci sia un po’ di aria anche lì- U2, musica classica, Pausini, pancia in su in giù e di lato- giuppy non è che magari la allatti un attimo che almeno ci riposano le orecchie 5 minuti…).
Una sera abbiamo deciso che il pianto era davvero troppo inconsolabile, durava da troppo tempo: andiamo in ospedale. Cambio la bimba, mi vesto, preparo la borsa, ah fammi prendere una tutina di ricambio, chiudi tu la casa? Ecco, appena fuori dalla porta di casa Elisabetta ha smesso di piangere. Così, come se niente fosse, all’improvviso come aveva iniziato. E sorride pure. Ci guardiamo e ci diciamo: “ma questa ci prende per il ….”. Era estate, l’una di notte, la casa l’avevamo chiusa… massì andiamo a prendere le brioches! Di prosecco neanche l’ombra.
Io lo so che le coliche non esistono, ma io odio chiunque lo dica.
Io lo so che le serate alcoliche qualcuno nel mondo se le fa ancora, ma io odio chi me le racconta.
Ah… Amica scusa, lo sai che mi hai ispirata tu…. Dai, almeno hai qualcosa da leggere durante le tue serate di coliche!!!!
giuppy
Le coliche esistono, eccome...io le risolvevo con il cuscinetto caldo pieno di noccioli di ciliegio che scaldavamo al microonde...un po' sul pancino e le coliche sparivano..per quanto riguarda le serate alcoliche ora dopo un anno, qualche volta ce ne concediamo una ;))
RispondiEliminaun abbraccio!
ciao valentina!!!sai che per me l'argomento coliche è proprio un pò controverso!?! ho letto questo articolo su UPPA:
RispondiEliminahttp://www.uppa.it/dett_articolo.php?ida=195&idr=12&idb=59
e mi aveva fatto morire dal ridere (quando il periodo coliche era passato, però)
Che storia il cuscinetto caldo!!!!
e..... per ora qui di serate alcoliche non se ne vedono ancora :(
Ciao Giuppy, occhio che passate le coliche... Elisabetta non la vedo bene, la bottiglia è più grande di lei...e poi dite che di serate alcoliche non se ne vedono...!!!
RispondiEliminaBye, Fra.
franz, in realtà è una bottiglia tirata fuori dal fondo di un cassetto, messa lì solo perchè la ele mi ha detto "fai una foto in tema con il post"!!! e non è prosecco!!!!
RispondiElimina:))))
Ma sul serio non esistono?
RispondiEliminaE quindi gambette accartocciate e pancino teso a a tamburo che sono? Riflessi pavloviani?
Qui stanno cercando di buggerarci tutte...
Un abbraccio a te e alla piccola buongustaia
Susibita
p.s. grazie per essere passata da me...
grazie a te di essere venuta qui!!! che dire delle coliche, parliamone!! io sono davvero combattuta... non è che scambiamo per coliche un disagio megagigante che viene ai bimbi al calar della sera, causato forse più dall'ansia di vivere che dall'aria??
RispondiEliminabho.... ma diciamocelo: vere o no, per fortuna passano!!!
Ah, a Elisabetta stanno scendendo le 2 palette insieme. Magù ancora niente?
Le coliche non esistono?! E chi l'ha detta sta fesseria?! Esistono ecome se esistono...ci ho passato 3 mesi a combattere co ste malefiche che pssavano solo quando facevo le scale interne di casa..ci ho guadagnato in fitness gratuito ma ci ho rimesso in psicoanalisi!!!
RispondiEliminaMannaggia non conoscevo il vostro bellissimo blog... lo vado a salvare nei miei preferiti!!!
RispondiEliminaN.B. so di essere fortunata... mia figlia zero coliche!!!!!
Ciao Roberta
grazie del tuo post che mi ha fatto sorridere!!!!! ovvio che appena finisco di allattare...ciucca di fisso!!!!!!
RispondiEliminaAmica
@finalmentemamma: eh sì, c'è tutto un filone di pensiero che dice che non esistono!! Comunque tranquilla, i tre mesi mi sa che sono la norma per tutte!!
RispondiElimina@Roberta: grazie!! e... beata te!!!!
@Amica: io ho smesso di allattare!!! dai, sbrigati che ci sfondiamo di alcool!!!
Arrivo qui dal blog di Incartesimo e...leggi che ti leggi i tuoi post sono arrivata a questo e ho riso e riso. Mi piace l'associazione alcolica-colica :D
RispondiEliminaHai proprio un blog simpatico ed i tuoi lavori sono bellissimi!COmplimenti :)
Non posso non tornare a trovarti ;) e se ti va ti aspetto nella mia piccola tana magari per un sorso di prosecco :P
Ciao ciao
Mopo