Uno dei mille trip in cui mi sono incartata quando ero incinta è stato quello dei pannolini lavabili: avevo trovato qualche informazione in internet, mi ero letta qualche resoconto, visto qualche immagine e…. basta, perché se dico che mi sono incartata, mi sono proprio incartata. Un giorno faceva troppo freddo per andare a vederli in negozio, un altro giorno mi sembravano troppo costosi, un altro giorno ancora mi sono persa nel calcolo costi/benefici.
Il desiderio di scoprirli mi è sempre rimasto anche dopo la nascita di Elisabetta, soprattutto quando mi sono accorta di questi piccoli aspetti:
1. I pannolini usa e getta costano, ma costano proprio tanto.
2. I neonati hanno bisogno di essere cambiati tante volte, ma proprio tante.
3. La produzione di spazzatura in casa è quadruplicata con l’arrivo di Elisabetta.
4. I pannolini usa e getta emanano un vago odore di petrolio, e questo è peraltro l’unico indicatore che permette di capire se sono bagnati o no, perché al tatto risultano sempre asciutti.
5. Con quale magia è possibile che una cosa bagnata sembri sempre asciutta???? Lascio a voi la ricerca della soluzione.
Non credo che sarei andata molto lontana da sola, ma nel frattempo anche la mia Amica si è dotata di pancione, ed essendo lei molto più sveglia di me (è “molto più” tante altre cose, ma non ve le dico adesso J) ha dato uno scossone alla situazione in stallo, e mi ha aiutata a trovare gli agganci e le certezze che mancavano.
Abbiamo contattato Serena, la mamma canguro di questo blog: una telefonata, due parole, ci vediamo a quest’ora a casa mia. Non nascondo che io e l’Amica eravamo stupite: siamo tutti troppo abituati a pensare che dietro la disponibilità gratuita delle persone ci sia una trappola. E invece no, Serena ci ha accolte in casa sua, ci ha mostrato tutti i diversi pannolini lavabili, ha risposto alle nostre domande, ha chiarito i dubbi (del resto, sgambettava per casa il suo indossatore di pannolini vivente...) e ci ha spiegato come accedere ad un ordine collettivo di pannolini lavabili. Visti alcuni prezzi che circolano in internet, con questo metodo abbiamo potuto acquistare 25 pannolini lavabili ad un prezzo veramente buono, senza svenarci insomma, che di questi tempi non è poco.
Credo che non dimenticherò facilmente la mattina di ottobre, sotto la pioggerellina, io e l’Amica a scambiarci i pannolini per averli di un colore adeguato ai rispettivi bimbi (i rosa e i lilla a me, i verdi e gli azzurri a lei, gialli e rossi un po’ per uno).
Non avevo grandi aspettative, sinceramente temevo di non avere la costanza di usarli come si deve, temevo fosse troppo impegnativo per me, non avendo proprio l’anima della casalinga… Ma ho deciso di impegnarmi e di provarci, e questo è il mio resoconto di come sta andando…. Non essendo un’integralista, per la notte e il riposino pomeridiano della mia bimba uso ancora gli usa e getta, e anche ogni tanto quando usciamo e non sono sicura di quanto tempo stiamo fuori o se ci sia la possibilità di cambiarla. I pannolini lavabili usati li sciacquo velocemente e li metto in un secchio che tengo sul terrazzo, aggiungo il bicarbonato e qualche goccia di tea tree. I pannolini restano nel secchio finchè è pieno, a quel punto li lavo in lavatrice a 40° con poco detersivo, poco percarbonato (che acquisto al super) e qualche goccia di olio essenziale per profumare.
E dopo pochi mesi posso dirvi che:
- Elisabetta non ha più avuto irritazioni da pannolino da quando li usiamo.
- Non mi si vede più annaspare sulle scale trascinandomi dietro sacchi della spazzatura da 10 kg. Ora di 10 kg in braccio ho solo Elisabetta, ma questa è un’altra storia.
- Il lavoro casalingo è aumentato davvero di pochissimo: il tempo di caricare una lavatrice ogni 4 giorni circa (3 minuti), il tempo di appendere i pannolini allo stendino e riordinarli (15 minuti), una sciacquata veloce prima di metterli nel secchio (30 secondi a pannolino).
- Grazie ai pannolini lavabili, ho imparato finalmente a usare poco detersivo per la lavatrice e ho scoperto il potere dell’aceto come ammorbidente (grazie anche a luuuuunghe telefonate con la ele in cui si è discusso di aceto, di aroma ai fiori di montagna, di leggins… e di tante altre cose).
- L’ investimento iniziale mi ha già permesso di risparmiare un sacco di soldi. Pur usando ancora qualche usa e getta, posso permettermi il lusso di comprarne un pacco e farlo durare più di 2 settimane. Niente corse al super il sabato sera, niente scorte mastodontiche, niente carrelli pieni per metà di pacchi di pannolini.
- I pannolini lavabili usati (se sciacquati) non puzzano. Per me puzzano molto di più gli usa e getta se dimenticati mezza giornata in bagno. Provare per credere.
Non voglio stancarvi con i discorsi sull’ecologia mondiale o su quanto il pannolino lavabile faciliti il raggiungimento del controllo sfinterico, non perché non ci creda, ma perché per me questi sono sempre stati aspetti secondari. Le molle che mi hanno mossa a usare i pannolini lavabili sono il risparmio economico (si sappia, io sono tirchia dentro) e la voglia di sapere che il culetto della mia bambina è coccolato da un tessuto naturale e non da schifezze chimiche. Entrambe le mie esigenze sono pienamente soddisfatte!!
Mi è capitato più volte in questi mesi di parlare con altre mamme della mia esperienza, e in tutte ho visto tanto interesse ma anche tanti dubbi, dubbi simili a quelli che avevano fatto incartare me (Ma quanto costano? Dove si mettono quando sono sporchi? Non è impegnativo? Puzzano?). Se qualcuna è all’ascolto…. Fate un giretto sul blog di Serena e toglietevi qualche dubbio (ci sono anche dei video molto belli e chiari!!)
Ah… giusto per puntualizzare: non riceverò bonifici né da Serena, né da alcuna ditta di pannolini lavabili, sono solo contenta di condividere un’esperienza positiva, convinta che il passaparola muova molto più di un bonifico.
*questa è la reazione della mia mamma, quando ha saputo della mia intenzione di usare i pannolini lavabili!! JJ
giuppy