sabato 22 gennaio 2011

Blog candy

http://lepiccolecosedigio.blogspot.com/2011/01/blog-candy-per-festeggiare.html



Compleanno e Blog candy per Gio', non avevo mai visitato il suo sito e questa è stata l'occasione per farlo.
Le facciamo gli auguri e ovviamente partecipiamo con gioia anche noi!

venerdì 21 gennaio 2011

Sai mantenere un segreto?


Tra donne tendenzialmente capita che si divulghino mezzi segreti... Questo biglietto è stato creato di proposito per condividere un momento di gioia con una collega che non era ancora stato annunciato ufficialmente ....Ele.

giovedì 20 gennaio 2011

Terza e ULTIMA puntata....PROMESSO!!!

Ormai sto diventando piu' noiosa di quelle uscite che si trovano in edicola stile: "Con SOLO 750 uscite potrete costruire il vostro modellino Ferrari!!!"...

Percio' promesso GIURIN GIURELLO che  questo timbro non lo vedrete piu' per almeno un anno!!!

La sagoma di questo alberello di Natale l'avevo in casa dai tempi del mio amore per il decoupage, ma non sapevo come "vestirlo per le feste"; poi mia mamma una volta viste le candele, mi ha chiesto di farlo per lei con lo stesso stile.
Ho tagliato con il DAS le stelline, usando le formine per biscotti, fatto un forellino con lo spiedino di legno e una volta asciutte le ho dipinte con lo stesso colore acrilico bianco dell'albero.

Alla mia mamma è piaciuto, ma come è risaputo cosa non piace alle mamme se fatto con amore dai propri figli?! Ele.


mercoledì 19 gennaio 2011

Stamping su legno...seconda puntata!





Gia' dal titolo si capiva che era sempre la stessa serie vero?! Ebbene sì... Giuppy innamorata delle candele ha voluto due cornici per la sua piccola creatura, nello stesso stile!
Ed eccole qui.

Il particolare nella prima foto è un cuoricino in ceramica.
Per ora vi auguro una buona notte e vi invito a seguirci per la terza e ultima  puntata di questa serie.
Ele

Pigrizia


Elisabetta  è una bambina pigra.
Ora, io questo lo dovevo capire fin da quando stava in pancia: a febbraio si è seduta, con la testa infilata in alto all’altezza del mio sterno, e lì è rimasta, podalica e bella comoda (lei) fino a maggio. Neanche le contrazioni arrivate la sera prima del cesareo programmato l’hanno smossa, zero.
In piscina è uno spettacolo: sgambetta, beve l’acqua, prende i giochi, testa sopra o sotto l’acqua e nessun problema… per mezz’ora, poi cede. Si lascia proprio andare, e non collabora più. Si addormenta nello spogliatoio mentre io mi cambio, e a pranzo fa pure fatica ad aprire la bocca per mangiare.
Quando si sveglia ha bisogno del suo quarto d’ora di limbo prima di essere operativa, e in quel quarto d’ora si lamenta se accendi la luce, se inizi a cambiarla, se la baci troppo, se le parli.
Quando gioca, gioca. Una cosa alla volta, please. Se la chiami si spaventa, perché era tutta concentrata sul suo cubo.
Quando le mostri un gioco, passa 5 minuti a guardarlo da tutte le angolazioni, altri 5 a passarselo tra le mani, poi lo mette in bocca, poi magari è nel seggiolone, il gioco le cade per terra e lei… lo guarda. In silenzio. Sta lì e lo guarda.
Ecco, il problema è che io le persone pigre le detesto. A me piace fare trenta cose insieme, stressarmi per fare tutto in un giorno, organizzare ogni cosa, fare le liste (spesa/da fare/da fare prima di fare…), arrivare a sera stremata. Io a colazione accendo la TV e il PC , se riesco dò anche un’occhiata ad un giornale e un’altra al telefono. Odio arrivare in ritardo e odio chi è in ritardo, se non riesco a fare le cose in tempo al lavoro mi sento male, ma proprio male.
Elisabetta non mi sembra su questa lunghezza d’onda.
Io mi ci vedo la mattina, in ritardo per colpa sua, trafelata a trascinarla mezza vestita verso la scuola. Mi ci vedo ad aspettarla in corridoio sbuffando perché lei si sta allacciando le scarpe, con calma. Così invece di aspettare solo il papà (l’unico uomo che per cambiarsi ci mette più tempo di una donna), aspetterò entrambi, con un proporzionale aumento di bile.
Mi aspetta un futuro roseo.
giuppy

martedì 18 gennaio 2011

Ancora candele??!!!!!

Sempre per Natale, ispirata dal meraviglioso blog di Fiore ho ricreato questi portacandela in legno, li ho dipinti con dell'acrilico bianco e poi timbrati!!!
Un giro di immancabile spago (che mi piace dappertutto come avrete capito), e una tag per poter scrivere un pensierino.

Come potete vedere ne ho fatte di singole, multiple e una per "famiglie allargate"  per una tavolata che doveva accogliere ben 20 persone...




Alla prossima... ELE

domenica 16 gennaio 2011

6 agosto 1977-13 maggio 2010


Durante i nove mesi della mia gravidanza ho letto alcuni libri, ho preparato complesse tabelle in cui registrare ogni respiro della mia bimba (scherzo, ma non troppo), ho iniziato a scrivere un diario per lei, ho studiato circospetta le altre mamme, ho immaginato e sognato.
Ho anche pensato a molte cose, e pensando ho inevitabilmente cambiato il corso della mia esistenza, e anche quella  delle persone che mi amano e che vivono con me.
Un pensiero soprattutto è stato all’inizio ricorrente e poi sempre più pressante: ho cominciato ad intuire che per vivere pienamente la maternità dovevo ripensare il rapporto con mia madre. Non so come la pensate voi, forse per qualcuno è una questione scontata, per me non lo è stata. Ho iniziato a rendermi conto che di lì a poco una persona mi avrebbe chiamata “mamma”, e per me quella parola significava Quella mamma, la mia, quella che ho amato/odiato/amato/odiato per tutta la vita.
L’iniziale intuizione che “qualcosa” doveva essere preso in mano ha iniziato a trasformarsi in un’esigenza urgente: che cosa me ne faccio del rapporto con mia madre? Lascio che fluttui in balìa degli allontanamenti e degli avvicinamenti della vita? Sarò una madre diversa da lei solo perché riesco a fingere di riuscire a impararlo dai libri? Che cosa me ne faccio dell’idea di madre che si è depositata in me?
E’ stato un percorso difficile, non ancora concluso. E’ stato come rivoltare la mia vita, trovarci dentro le cose che odio, dare loro un nome, rileggerle per ricordarle e dimenticarle insieme. E’stato come cercare tra i miei ricordi quei momenti di tenerezza, quella sera d’estate a mangiare all’aperto l’anguria. E’ stato anche vedere mia madre per quello che è, perdonarla e permettermi di guardare oltre, cercare di vederla con il pancione, a fine luglio di un anno lontano. Ho sfogliato più volte i miei album, le mie foto da piccola, ho scrutato con attenzione le sue espressioni, i suoi sorrisi, la foto di lei che mi allatta. Lontanissima e vicinissima.
Ho fatto pace con le contraddizioni che mia madre ha lasciato in me, ho fatto pace con  quello che ha voluto darmi.  Non ci sono state solo cose negative, chiaro, ce ne sono state anche molte belle, positive, calde, di quelle che solo le mamme possono dare. Il problema è che a me nella vita capita sempre di vedere tutte le cose positive insieme, e dopo poco tutte quelle negative, a cascata. Questi mesi mi hanno aiutata a unire le cose belle e quelle brutte in un quadro che tenesse conto degli errori, delle paure, delle chiusure, dei gesti d’amore, dei doni: tutto mi era più chiaro, finalmente. Non solo perché iniziavo a viverlo anch’io, ma perché iniziavo a riflettere.
Mi sono sentita dire spesso che i neogenitori finiscono per fare  gli stessi errori dei propri genitori.
Io non ci credo, lo dico con coraggio e anche con un po’ di arroganza. Non ci credo perché, nonostante tutto, credo nella capacità delle persone di modificare e cambiare il loro destino. Credo che ci sia un margine entro il quale possiamo scegliere chi vogliamo essere,  credo nella nostra forza di modificare gli eventi, a volte basta solo cominciare a rifletterci su.
Non so se sarò una madre migliore o peggiore della mia, so che un giorno mia figlia dovrà affrontare l’idea di madre che si sarà sedimentata durante i giorni passati insieme, ed è stupefacente perché  non ho ancora finito di scandagliare le ambivalenze dell’essere figlia … e già mi devo confrontare con le ambivalenze dell’essere madre.
Mi rendo conto che questi possono sembrare pensieri banali, ma io ne sono profondamente affascinata! E non solo io, visto QUESTO post…
giuppy

Latte fresco...


Premesso che il latte come alimento mi piace tantissimo, senza non riuscirei a stare. Al mattino per colazione è una dolce coccola che non mi lascio mancare mai....

Aggiungiamoci che la forma del suo contenitore mi è sempre piaciuta un sacco, da quando poi ho notato in vari blog soprattutto americani, che la utilizzano moltissimo per mille idee ho pensato di elaborarne una anche io.


Per il momento non ha alcun utilizzo preciso, puo' subire mille trasformazioni: se rimpicciolito un simpatico portaconfetti per un battesimo, se ingrandito un porta caramelle o dolcetti, o anche un semplice contenitore per un regalo perche' no?!
Ele