venerdì 25 febbraio 2011

Nonna o nido??


Volevo chiedere alla mia pediatra la tessera punti: più porto Elisabetta da lei e più punti accumulo. Già che siamo lì a fare la sauna nella sua sala d’aspetto ogni due settimane, perché non unire l’utile al dilettevole con una bella tesserina che dà diritto a qualche utilissimo regalino?? Che so… un sondino di gomma naturale decorato con disegni tribali, una damigiana di fisiologica, una bottiglia di tachipirina formato famiglia, un aspira-naso in carbonio….

Insomma, anche questa settimana abbiamo fatto la nostra gita dalla pediatra con tosse, febbre, naso colante (poi i punti potremmo calibrarli: febbre sopra i 38,5° dà diritto a 2 punti, vomito e dissenteria 4… ok, la pianto.) e la dottoressa mi dice: “Eh signora, quando i bambini vanno al nido è così…” E io: “Ma Elisabetta non va al nido!!” E lei: “Eh signora, la bimba avrà lasciato gli anticorpi nella sua pancia…” Qualcuno me lo deve spiegare, sono perplessa. Come quando una mia amica (priva di prole) mi ha chiesto: “Senti, ma tu mi devi spiegare di ‘sto tappo che si perde prima del parto….ma che tappo è????” Ecco, sono perplessa così. Cosa ci fanno gli anticorpi nella mia pancia? Perché non sono usciti con Elisabetta? Non sarà mica che la pediatra mi ha buttato lì una frase di quelle che si dicono alle mamme ansiose per sedarle almeno fino alla visita successiva??

Questa affermazione della pediatra, comunque, mi ha dato l’occasione per riflettere sull’argomento nido
Quando è arrivato il momento di decidere se inserire Elisabetta in un nido o affidarla alla nonna, io non ho avuto dubbi: la nonna è stata la mia scelta, ponderata e pensata, la scelta per me più naturale. In realtà con il passare dei mesi molte persone mi hanno chiesto, stupite, le motivazioni di questa scelta, molti hanno cercato di convincermi che non fosse la cosa migliore per me e per mia figlia.
Io ho tenuto duro, perché quando sono sicura di una cosa divento un po’ un carro armato, ma ci ho riflettuto su, e ho sviscerato le motivazioni che mi hanno portata a questa decisione. Vorrei condividerle, perché mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, e cosa avete scelto voi!

Faccio una premessa che ritengo fondamentale: sono convinta che il nido sia un servizio essenziale e importante per la crescita dei bambini, soprattutto se ben organizzato  dagli operatori e se vissuto dai genitori non come un parcheggio ma come un luogo educativo.
Detto ciò, devo aggiungere che per motivi connessi al mio lavoro ho visto diversi nidi, micronidi e nidi in famiglia, ne ho letto la programmazione e i progetti. E nessuno tra questi mi ha convinta abbastanza da pensare di mandarci mia figlia. Non perché non fossero ottimi posti, ma perché in nessuno di questi ho visto l’adesione ad una teoria pedagogica precisa, lo sviluppo di un progetto educativo convincente, metodologie coerenti con teorie esplicitate e spiegate, strumenti di verifica… Sì, lo so, sono una precisina saccente e rompina, lo riconosco. “Ciao a tutti, mi chiamo giuppy e da ventisei giorni non tormento più le maestre di mia figlia”. Ecco, sono io.

Eppure, a parte gli scherzi, io guardo anche queste cose: sogno un nido montessoriano dove tutto, dagli arredi, ai giochi, agli strumenti di lavoro delle maestre, siano montessoriani.  E non l’ho trovato. Giuppy-nido: 1-0.

C’è un’altra motivazione, molto più profonda e personale, forse anche più difficile da spiegare: sono convinta che in un nido Elisabetta avrebbe molti stimoli, imparerebbe cose nuove e potrebbe sperimentare giochi e relazioni, eppure…. I nonni, da generazioni, hanno un ruolo che non è solo il “parcheggio gratuito” dei nipoti: io sono convinta che i nonni  abbiano il compito fondamentale di passare valori, far comprendere le regole e insegnare i modi per raggirarle con il sorriso. I nonni sono capaci di educare al valore del denaro, danno lezioni gratuite di ecologia e di riciclo, spesso anche di cucina, insegnano l’uso creativo degli oggetti…  Con amore.  Quindi, se devo scegliere tra far passare a Elisabetta una giornata piena di stimoli con persone affettivamente neutre o farle passare una giornata con la nonna a scoprire i mille usi di una tenda, io scelgo la seconda. Perché giocando con la nonna Elisabetta impara ad amare e assorbe valori; attraverso la nonna, Elisabetta impara qualcosa su mio papà, respira l’aria che ho respirato io, entra in contatto con le mie radici.  Giuppy-nido: 2-0.

Mi vengono in mente anche molti altri argomenti: la socializzazione, l’educazione alle regole, lo sviluppo della creatività… Io ho riflettuto anche su questi e alla fine segno sempre un punto a favore dei nonni… Perché non sono sicura che una bambina così piccola sia capace di una vera socializzazione, perché credo che le regole che ci portiamo dietro per tutta la vita sono quelle che impariamo in casa, perché per me creatività è anche giocare con le foglie.
Non escludo che prima o poi inserirò Elisabetta in un nido: non lo farò con il muso lungo ma anzi, sono sicura che sarà una bella esperienza per lei e anche per me… è solo che ora posso permettermi di scegliere e quindi anche di trastullarmi a pensare i pro e i contro senza l’ansia di trovare una soluzione.

Mamme, zie, amiche, maestre di nido, nonne….ho  la sensazione che avete qualcosa da dire su questo argomento, sono curiosa !!!!
giuppy

13 commenti:

  1. ...comincio io????? giuppy tu sai bene che ho 4 figli e sono mamma a tempo pieno. ho deciso di esserlo già dalla prima gravidanza. non so bene a cosa ti riferisci quando parli di arredi montessoriani.....io mi sento montessoriana dentro...qualcuno userebbe un'altra parola...ma va bene, non mi offendo. io la scelta, sofferta, l'ho fatta tra lasciare il mio adorato lavoro e fare, appunto, la mamma a tempo pieno. ho scelto la seconda senza nemmeno pensarci troppo e ho regalato alla mia prima figlia 3 fratelli in modo che tutti potessero vivere l'esperienza del nido...in casa propria. il nido è un posto ottimo ma la famiglia, nonni compresi, lo è molto di più per tutti i motivi che hai già raccontato tu. io sono d'accordo con te. è anche vero che ormai fare questa scelta è diventato un lusso. lavorare serve per arrivare a fine mese....ma siccome ho l'impressione che a volte lavorare serve per sè stessi e basta....allora mi dispiaccio per i bambini. credo che ormai ci stiamo abituando a crescere i nosctri figli adegualdoli ai nostri bisogni (anche io, mamma a tempo pieno, mi rendo conto di farlo tante volte!). e siccome:
    1)lavorare serve per arrivare a fine mese;
    2)lavorare ...ho studiato tanto....che spreco non lavorare!!!
    3)lavorare...non è giusto rinunciare alla mia carriera personale. anche io ho diritto alla mia realizzazione.
    4)...ecc...ecc...ecc...
    ...allora i nostri figli si devono adeguare per forza.
    io...montessorana aliena...lotto contro i mulini a vento....vivo una vita parallela...non mi capacito di chi non comprende la bellezza, tra milioni di difficoltà, dello stare con i propri figli. mi realizzo tutti i giorni, anche se non me ne rendo conto perchè l'orizzonte è oscurato dalla pila di panni da stirare.ho rinunciato al mio adorato lavoro per il quale, come tutti ho studiato, ma ne faccio un'altro che mi appaga molto di più perchè è una sfida continua. è vero me lo posso permettere perchè c'è chi lavora la posto mio...anche se per questo non ci vediamo mai....
    insomma...io non ho dubbi...mammma mammma e ancora mammma!!!! nonni nonni e ancora nonni.
    famiglia, radici, ricordi,calore, nostalgie...ecco cosa manca al nido.
    ho esagerato?????
    Pa

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  2. Giuppy cara, dici tante cose verissime, che non posso che condividere.
    E, Pasita, che magnifico intervento! Sei una grande perchè spieghi in maniera esauriente e concisa quello che in fondio in fondo angustia un po' tutte le donne. sembra che in questo nostro mondo, il sano egoismo, dacantato dalla scuola psicoanalitica e sbandierato dai produttori di beni di consumo, sia diventato un dictat. E invece no: non è detto che sia giusto mettere le proprie esigenze SEMPRE al primo posto. Sempre che siano REALI esigenze.
    Io sono una di quelle che:ho studiato tanto....avrò diritto a cercare il lavoro che desidero!! Ma in fondo mi chiedo se davvero è quello che desidero, o mi sto solo adeguando a un ennesimo cliché, quello della donna che non si realizza solo nella famiglia. Ma tornando al nido: nido sì, nido no... a costo di farmi dire e ridire che dovrei lasciare a mia figlia lo spazio per emanciparsi da me (a 7 mesi???), poichè non ho in questo momento un lavoro a cui tornare, ho optato per nido no. Non credo che prima dell'anno i bimbi abbiano un reale bisogno di socializzare tra loro. E anche se fosse, non certo per 4,5,6 o 8 ore di seguito! A questa età loro hanno bisogno soprattutto di una vicinanza affettiva costante e stabile, una presenza familiare che li tranquillizzi e li rassicuri. Non che le maestre non siano bravissime, ma..non sono quelle figure, e poi hanno da pensare a 5 o più bimbi contemporaneamente: come possono dedicare a uno solo tutte le attenzioni di cu avrebbe visogno a questa età? Io i nonni purtroppo li ho tutti lontani, e quindi agogno ogni tanto a qualche momento libero per me: il nido è una tentazione, ma se ne parlerà a settembre.Ci sarà tempo poi, per andare dalla pedicure!

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  3. hmmmm, condivido le vostre idee sul crescere in un ambiente affettivamente fertile, ma pongo una questione: sono in grado i nonni di essere intransigenti e rigidi quel tanto che basta ai nostri pargoli per seminare in loro un'infinitesimale idea di regole. Certo mi si potrà obiettare che sono stati genitori prima di noi, e che con noi hanno fatto un ottimo lavoro.... ma questo è il punto sono stati genitori, ora sono nonni.... ed il nonno per sua natura non dovrebbe essere rigido, anzi i nonni da che mondo e mondo vengono ricordati dai nipoti perchè con loro è permesso fare di tutto. Ma ciò non mi fà ritenere il nido una soluzione migliore... i bambini, a mio parere, e come ho potuto personalmente sperimentare, andrebbero tenuti con sè il più possibile questo consentirebbe loro di sviluppare il giusto attaccamento verso la figura della madre e più in generale verso la figura genitoriale, senza tralasciare il fatto che, se inseriti in un nido al di sotto dei 2 anni, età in cui tutti i bimbi sono nel piano della fase egositica, molto probabilmente quello che rimarrà dell'esperienza sociale del nido è la constatazione che gli altri bimbi sono cattivi, perchè vogliono tutto per sè e si battono per avere tutto per sè. La soluzione ideale sarebbe quella di fare la scelta che ha fatto pasita, a cui vanno i miei personalissimi complimenti. Ma questa è e resta una scelta del tutto personale e specifica di ogni singola donna.
    Non si tratta di scendere ad un compromesso... scegliere tra lavoro e figli.... ma di esprimere un'idea di vita frutto del proprio vissuto personale e del proprio dolore personale, che come ho già detto un'altra volta è quello che ci rende persone migliori.... non ci sono modi di vivere giusti ma stili di vita appropriati alle singole persone.... un'abbraccio forte forte va comunque alle mamme che inconsapevoli di quello che le aspetta decidono di perpetuare il futuro....
    ps... ma quanti anni ha elisabetta?

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  4. Non ti faccio discorsoni, ma quel "con amore" lo condivido in pieno ho tre figli che non sono andati al nido ma dai nonni e questa è una delle scelte che rifarei ad occhi chiusi nessun dubbio su questo!!!

    p.s non mi sono dimenticata di risponderti riguardo ai dolcetti, ora lo faccio subito.
    un abbraccio

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  5. Eccomi con il mio pseudo commento basato sul fatto che sono solo zia, ma ho le idee chiare su cosa farò un domani.
    Se si può meglio i nonni (nonni disponibili/che non abitino sulla luna), se si potrà sto pure a casa dal lavoro, in ogni caso a 3 anni si va all'asilo, morale non è che si va al nido in eterno, è una cosa temporale, un tempo se vogliamo anche piuttosto breve seppur denso di crescita. Io al nido non ci sono stata, ma all'asilo si e dell'asilo ricordo uno scatolone gigante trasformato in edicola, bimbi prepotenti, poca voglia di stare alla mensa. Ma dai nonni ho imparato molto molto di più. Nonni battono nido 1 a 0.
    Baci GIUPPY passata l'influenza??

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  6. Ciao, Giuppy io ti posso dire che ho avuto la grande fortuna di avere un lavoro che mi ha permesso di stare tutto il giorno con mio figlio e malgrado questo, fin da piccolissimo quando ho dovuto iniziare a dargli il latte in polvere e quindi non necessitava più della mia tetta (scusate la chiarezza) non ho esitato a lasciarlo qualche volta, anche di notte ai nonni. Io sono convinta che i nonni siano una figura importantissima nella vita di un bambino e comunque se per altri motivi avessi dovuto scegliere tra un nido e i nonni avrei scelto questi ultimi. Leonardo non è mai andato al nido ma fin dal primo giorno di scuola materna ha socializzato con gli altri bambini e non ha avuto alcun problema ad inserirsi. Io sono cresciuta con i miei nonni (sia materni che paterni) e sono felicissima e forse proprio grazie a loro che ho imparato ad apprezzare il valore della famiglia con la F maiuscola perchè i nonni possono insegnare valori che insegnano anche i genitori ma sicuramente in modo diverso e quindi si hanno più punti di vista sulla stessa cosa. Non so se mi sono spiegata bene ma posso dire VIVA I NONNI.
    Spero che ora Elisabetta stia bene e che passi parecchio tempo prima di tornare dalla pediatra.
    Francy

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  7. @pasita: hai tutta la mia stima e la mia ammirazione!

    @suster: concordo su tutto! La penso esattamente come te, soprattutto sull'argomento socializzazione! peccato non abitare vicine, altrimenti mi offrivo come baby sitter e tu ti facevi una bella seduta di pedi-manicure!!! :))

    @antonella: sai che io sono stra-convinta che le regole che elisabetta interiorizzerà sono quelle che imparerà qui in casa? Per me è stato così: malgrado i molti ambienti che ho frequentato, le regole fondamentali ancora ora per me, sono quelle che mi hanno insegnato (con i fatti e non solo a parole) i miei. Sono sicura che i nonni abbiamo un compito educativo, ma non affiderei mai ai nonni o a un nido l'educazione alle regole di mia figlia: quello lo farò io, per sempre!! Concordo con la tua visione del nido!!
    E... Elisabetta ha 9 mesi!

    @cristina: :))

    @ilaria: anch'io della scuola materna ricordo solo prese in giro, suore cattive, interminabili ore passate a disegnare astine, gli gnocchi che non mi piacevano.
    L'influenza è passata, il naso cola ancora ma niente di grave :))

    @sono d'accordo con te, in pieno :))

    giuppy

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  8. Hey Giuppy! L'idea della tessera punti dalla pediatra è veramente fortissima, sto ancora ridacchiando e mi farebbe un gran comodo un nuovo servizio di piatti...e per come è andata negli ultimi mesi, prevedo di comprarmene almento tre il prossimo anno se il tuo progetto andasse in porto!!!
    Per quanto riguarda nonni-nido, per usare il tuo metro, io do 10-1; senza avere nulla contro i nidi, condivido in pieno tutte le tue considerazioni sui nonni e i miei cuccioli sono affidati a loro da sempre quando io e il papà siamo al lavoro. Li adorano e questo mi fa immensamente felice...
    Un bacino ad Elisabetta, spero si sia ripresa...
    e un bacio anche a te, Fra.
    P.S.: dovreste vedermi dal vivo, specie in questo momento, con pigiama, vestaglia e mollette nei capelli...'na gran gnocca!!!

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  10. @franz: :)) elisabetta sta meglio e... tranquilla, qui si vive con tutone e felpone costellate di macchie non precisamente databili e identificabili!!!
    bacio!!

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  11. Ciao Giuppy
    Angelica ha 10 mesi ed un mese fà ho dovuto sopportare la separazione per rientrare al lavoro. Bhè l'unica cosa che mi ha permesso di sopportare la separazione è il sapere che la mia Vita è con mia madre (o mia suocera), solo loro mi danno la certezza che Angelica è seguita, amata ed accudita come lo farei io. Massima fiducia nella professionalità delle maestre, ma loro lo fanno per lavoro, e si sa la passione per il proprio lavoro col tempo scema e rimane solo dovere. I nonni sono nonni "per amore". Il bilancio di questo mese è positivo, Angelica non ha perso la sua serenità e non fà i capricci, nonstante i nonni la vizino. Per un momento ho ponderato l'eventualità di fare la mamma a tempo pieno, ma l'indipendeza di mia figlia mi ha permesso di continuare la strada di vita che avevo intrapreso prima di lei. Ciò non toglie che un domani possa cambiare strada. Pe cui in conclusione, nonni tutta la vita e se per qualche motivo non ci fossero loro, io farei la mamma a tempo pieno!!!
    Gelsomina

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  12. Ciao
    sono molto invidiosa di tutte voi! Sono mamma di un bimbo di 7 mesi e ad aprile tornerò al lavoro.
    I nonni sono disponibili a guardare il bimbo solo per qualche mese e poi a settembre il nido che sto già cercando sarà una scelta obbligatoria.
    Però è anche colpa mia visto che non voglio rinunciare al lavoro e alla mia indipendenza economica, anche se mi piacerebbe molto ridurre l'orario di lavoro ma non è molto facile.
    ciao
    francesca

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  13. @romanticherie: ma che bel nome ha la tua bimba!! concordo in tutto quello che dici, anch'io al lavoro quando penso a lei sono tranquilla sapendo che è con mia mamma!

    @francesca: sono d'accordo sull'orario di lavoro, che disastro.... in bocca al lupo per il ritorno!!
    giuppy

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