mercoledì 4 aprile 2012

Cose che si dicono (e che è meglio non ascoltare)


Sono mamma da quasi due anni, e posso dire di aver imparato molto: su mia figlia, sul mondo delle taglie dei vestitini, sulle altre mamme, sull'impossibilità di conciliare i tempi di vita, sul dosaggio della tachipirina...
Non si nasce mamme, e l'assenza di una vera cultura intorno a questo argomento non aiuta le neo-mamme ad affrontare le difficoltà, i dubbi, le fasi di questa esperienza; ci si sente spesso come spugne pronte ad accogliere qualsiasi suggerimento e ad adottare con fiducia ogni esperienza vissuta da altre. "La volta in cui decidi di fare di testa tua finisce di sicuro che fai qualche casino": io me lo sono ripetuta spesso. Ho imparato nel giro di due anni che è assolutamente necessario aprire le orecchie, ma nel senso letterale del termine: aprirle bene per fare in modo che alcuni contenuti passino direttamente da un orecchio all'altro, verso l'uscita. Senza lasciare strascichi e danni. Ho raccolto qui, a mio e vostro monito futuro, alcune simpatiche esperienze accadute alla sottoscritta.  

Di solito a casa si svegliano
Quando Elisabetta è nata, il primo gesto sensato che ha fatto è stato sbadigliare. Siamo state in ospedale insieme tre giorni e tre notti, e lei ha sempre dormito. Sempre significa SEMPRE, anche di notte mentre gli altri bambini urlavano e piangevano. Intorno al secondo giorno ho iniziato a pormi il problema che qualcosa non funzionasse. Decido di confidare i miei dubbi a una simpatica e disponibile infermiera e le chiedo se sia normale tutto ciò:  lei, con una faccia ironica, l'aria navigata e un tono di voce che non dimenticherò mai, disse: "Di solito a casa si svegliano".  Il viso, il tono e il sorriso aggiungevano: "Povera illusa".
Elisabetta durante il primo mese di vita ha solo dormito e mangiato. Si svegliava quando lo decidevano il suo stomaco o la sua mamma (indispettita da sonnellini e conseguente inattività di anche 6/7 ore). Ci credete che io per un mese ho aspettato, con un'ansia che non si può immaginare, che prima o poi Elisabetta "si svegliasse" e cominciasse a farmi disperare giorno e notte? Ogni giorno pensavo: vedrai giuppy, oggi comincerà a sballare tutti i ritmi e smetterà di dormire, come ha detto quella simpatica e espertissima infermiera. 
Poi allo scoccare del mese ho capito come andava chiamata veramente la simpatica infermiera. Perchè Elisabetta non si è mai "svegliata", ha sempre dormito molto e tuttora è una bambina con dei ritmi sonno/veglia precisi, nei quali il sonno ricopre una parte importante in termini di ore. Bene, la simpatica infermiera avrebbe potuto semplicemente dirmi "Ci sono bambini che dormono molto. Può essere che prosegua così, ma anche no", magari con un tono di voce diverso da quello che ha usato. Perchè quando si ha appena dato alla luce un bambino l'ironia non fa ridere nessuno.

Dì ciao ciao al tuo punto vita
Vi giuro di averlo letto su una rivista: questa frase mi si è stampata in testa. 
Vi giuro anche di aver buttato via moltissimi vestiti mentre ero incinta, convintissima che non avrei mai potuto rimetterli, sicura della verità dell'affermazione letta su una importante rivista mamma/bambino, confermata da innumerevoli esperienze. 
E' passato del tempo prima che potessi rimettermi i miei vestiti, ma non ho detto ciao ciao a un bel niente, tranne che....

L'allattamento tonifica il seno
Non voglio nemmeno provare a confutare questa affermazione, direi che è autoevidente a chiunque abbia allattato. 

Ovunque la porterai, qualsiasi cosa farai con lei, il colpo d'aria sarà lì ad aspettare con la scure in mano, pronto a colpire tua figlia. 
Elisabetta è malata da novembre, in forme e modi diversi, certo: due settimane di bronchite e subito dopo due di virus intestinale non sono la stessa cosa. Ma è sempre merito del colpo d'aria che non ha colpito nessuno tranne lei. Magari era sudata, magari le si è spostato il cappellino o la maglia, e il colpo d'aria ha fatto il resto.  Ho imparato a non credere più a questo importante pilastro della pediatria spicciola. Le malattie capitano, vanno e vengono, in alcuni periodi più funeste e in altri meno, non ha nessun senso cercare il colpevole, a maggior ragione pensare di poter proteggere Elisabetta dall'aria che respira.

Vedrai che voglia ti verrà di fare il secondo!
Come ho già scritto da qualche parte su questo blog, ho sempre desiderato avere una figlia e ho sempre pensato che si sarebbe chiamata Elisabetta. Averla qui è un dono enorme, inimmaginabile, che ispira in me sentimenti mai provati. Che mi bastano. Non appartengo alla categoria "Non ho voglia di ripetere le fasi già vissute", semplicemente da quando è nata lei non si è ancora aperto lo spazio nel mio cuore e nella mia testa per un altro bambino. So che questa affermazione potrebbe scatenare rivolgimenti di massa, ma io credo che ognuna di noi, come donna e come madre, sia diversa. Ho il massimo rispetto per le donne che decidono di non fare figli, come per quelle che decidono di averne molti più di uno. Io non appartengo a nessuna delle due categorie e mi ritengo immensamente fortunata per quello che la vita mi ha regalato finora. 

La nascita di Elisabetta lenirà il dolore
Elisabetta è nata cinque mesi dopo la morte di mio padre, e quella frase me la sono sentita ripetere molte volte durante quei mesi, come anche: "Beh dai, con Elisabetta l'assenza si farà sentire di meno". Beh dai un cazzo: questa era la risposta che mi si è sempre fermata in gola. Non vado oltre, ci siamo capiti. 

Tutte, ne sono sicura, abbiamo in mente una frase simile a queste, che ci siamo sentite dire e ci è rimasta dentro per mesi per essere poi confutata, a volte con sorpresa, semplicemente vivendo. Quella che mi si è più appiccicata addosso è "Dopo un figlio nulla sarà più uguale". 
Come direbbe la ele: CALMA!  
Molte cose sono rimaste identiche a prima, molti desideri, molti modi di vivere la vita. La maternità non ha cancellato quella che ero, ha di certo amplificato alcune sensazioni,  preoccupazioni e priorità, ma non ha modificato le mie aspirazioni, i miei progetti e i miei valori. 
E, in un certo senso, mi ha solo reso più femminile. 

Non amo dare consigli non richiesti, ma questo è quello che mi è servito di più con la mia bambina: quando hai un dubbio e tante persone ti dicono cose diverse, stai in silenzio e guardati dentro. Se proprio la risposta non arriva, chiama un'amica: dopo andrà comunque meglio.
giuppy

24 commenti:

  1. Ah, che bel post... :)
    Io su alcune affermazioni sono concorde, su altre ho esperienze diverse... Quella che ti garantisco al limone è che sicuramente l'allattamento non tonifica il seno!!! ;)

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  2. io sono stata convintissima che si sarebbe davvero tonificato.... sigh!!!

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  3. Ti adoro quando scrivi cose che tutte le mamme possono condividere perchè in questo modo non ci sentiamo sole o degli ufo su un pianeta terra che non ci comprende!
    xoxoxo
    Claudia

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  4. Oh Giuppy, adoro leggere i tuoi post sulla piccola Elisabetta, mi ci rispecchio tantissimo con la mia Sara, sarà che sono pressochè coetanee, fare le mamme non è semplice, non ci danno il libretto delle istruzioni, per altro inutile, dal momento che ogni bimbo e ogni mamma sono differenti...Quando è nata la mia piccola erano tutti pronti a dare consigli, ovviamente non richiesti, che io odiavo con tutto il cuore. Tutte opinioni diverse, che non portavano a nulla, se non a una maggiore convinzione da parte mia d fare quello che mi dettava l'istinto in quel momento (più telefonate al pediatra e a un'amica di letto dell'ospedale).
    Ti mando un caro abbraccio, Monica.

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    1. i consigli non richiesti sono davvero i peggiori, secondi solo alle domande inopportune, tipo: "Ma perchè piange????"

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    2. sai, ha sete, ma mi piace talmente sentirla urlare che ho deciso di non farla bere.
      comunque io ho smesso di ascoltare a dieci giorni dal primo parto, quando ho capito che per tutti ero un'inetta.
      da lì in poi, felicità pura. annuire mentre compili liste della spesa mentali è impagabile....
      p.s.: mica ci avevi creduto davvero al fatto del seno?? posso ridere moltissimo???

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    3. sì ci avevo creduto davvero.... Ma la cosa sembrava anche realistica mentre allattavo, è quando ho smesso che è accaduto l'inevitabile!!! puoi ridere!!!!

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  5. Condivido tutto ciò che hai scritto.. PIENAMENTE, ma soprattutto l'ultima frase: "quando hai un dubbio e tante persone ti dicono cose diverse, stai in silenzio e guardati dentro. Se proprio la risposta non arriva, chiama un'amica: dopo andrà comunque meglio."
    Io faccio molto spesso così... anche ieri mattina alle 6... non ho chiamato la mia Amica, ma le ho mandato un sms, disperato... perchè Matteo (4 anni)ancora ha grossi problemi nel dormire...(era dalle 4 che ero sveglia) lei non mi ha risposto... dormiva, ma io sono stata subito meglio, ho razionalizzato, mi sono sfogata, poi ho fatto un lungo respiro (e un lungo pianto), mi sono messa a preparare le colazioni e il pranzo per me.
    Poi con la mia Amica ci siamo sentite su Skype, lei mi ha solo detto come stai? ed io ora bene, perchè ci sei tu e non sono sola!

    tanti baci

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    1. l'amicizia tra donne è una medicina per un sacco di cose :) per fortuna esiste!!!

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  6. Fantastica... come sempre!
    condividi molti punti e il consiglio che dai penso che sia l'essenziale!

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  7. Ma come hai ragione!! Meno male che hai capito... scusa nel senso che è un bene rendersi conto che certi luoghi comuni sono fesserie, ma che - peggio - a volte insinuano inutili e dannosi dubbi. Poi quella che l'allattamento rassodi il seno mi mancava!! Però ti posso raccontare che a me, che ho due figlie con 12 anni di differenza dicono SEMPRE "Ah.. ce n'avete messo del tempo per decidervi a fare il secondo" peccato che all'epoca della nascita della prima io il mio attuale marito non lo conoscessi neppure!!! Ma, a parte tutto, solo una mamma può capire cosa è meglio per suo figlio, e se sbaglia - e capita, a tutti - la serenità di avere fatto una scelta propria può decisamente "pareggiare" le piccole manie o esagerazioni in cui si incappa. :)

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    1. sono d'accordo con te, quante fesserie si sento davvero... fantastica la frase sul secondo, chissà che risate vi fate...

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  8. Una profezia che credevo si sarebbe avverata era: "Vedrai, dopo, come ti mancherà il pancione". la verità è che mi ci è voluto tanto tempo (circa 40 ore!) e tanta fatica per liberarmene, che "dopo" non mi è mancato nemmeno un secondo.
    No, mai mancato il pancione, mai pianto a dirotto per non averlo più. E ho capito che ogni fase va vissuta assaporando le gioie e le emozioni che può donarti senza rimpianti per ciò che non hai più.

    PS. il mio punto vita non sarà certo più sottile di prima, ma il mio fisico in generaale si è piuttosto assottigliato dopo la maternità, tanto che ora la maggior parte dei vestiti che avevo prima non li metto più: mi stanno larghi...

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    1. Mai provata la nostalgia del pancione, l'unica cosa che davvero mi ha affascinato sono stati i movimenti che sentivo dentro di me. Ma tre mesi con la testa di Elisabetta comodamente appoggiata sul mio sterno (credo, insomma, in quella zona lì...)non li auguro a nessuno.
      Anche a me sta capitando la stessa cosa con i vestiti, il problema è che quando si dimagrisce dopo i 30.... casca tutto!!!! vabbè, particolari.... :)

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  9. Ciao cara,hai scritto un post simpatico,duro,triste,piacevole,interessante....sono mamma anch'io...e nonostante allatti ancora ed il seno è quello che è..tutt'altro che tonico...non tornerei indietro mai...lei riempie la mia vita, senza di lei non riuscirei più a stare..rifarei tutto quello che ho fatto...anche tutte le ore di duro travaglio..più il seguito..
    Che lei diminuisca il dolore di una così grande perdita può essere,ma per superarla ci vorrà molto molto tempo e forse non passerà mai sai,ma guarda il suo sorriso e sicuramente ti aiuterà ...
    Se vuoi sfogarti io ci sono anche privatamente sulla mia mail,sono una sconosciuta per te come te per me,ma a volte funziona meglio...
    Ti abbraccio forte forte,
    Sonia.
    (Il mio blog è appena nato,se passi a trovarmi ne sarò felice)

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  10. per me punto vita addio.....ma ne ho fatti 4, quindi me la sono cercata.il seno????sempre stato piccolo quindi si è difeso per quel che ha potuto. la forza di gravità non fa grande diffferenza su di me!!!
    per il resto...ognuno vive la sua esperienza...potrei comunque allungare la lista dei luoghi comuni.....
    ciao ciao

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  11. fantastico il seno che si è difeso per quel che ha potuto :) Beh ma dopo 4 puoi avere solo il mio rispetto, lo sai!!

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  12. Sono ripassata... e mi sono fatta 4 risate! Pasita... e la forza di gravità!!!! eccezionale AHAHAHAH!! Devo ricordarmela questa! :)

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  13. Ciao, il tuo post è davvero interessante per la riflessione che offre sui luoghi comuni. Non vorrei smentire tutte ma io ho avuto due figli, li ho allattati al seno entrambi fino all'anno avendo una produszione industriale e devo dire che tuttora il mio seno sfida la forza di gravità, è sodo e voluminoso, si è riempito (mi è cresciuto di una misura), non ha smagliature nè cedimenti. In compenso cede tutto il resto e la pancia... beh su quella stendiamo un velo pietoso, non è più tornata come prima! Per quanto riguarda i consigli... beh io li ho sempre presi con le pinze lasciandomi guidare dal buonsenso e dall'istinto. Adesso che sono alle prese con la pre-adolescenza mi trovo un po' in difficoltà e a volte sono sconfortata ma... penso che sia normale. Un abbraccio e tanti auguri di buona Pasqua

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  14. vedi come sono strane le cose... la mia pancia è tornata come prima, rotondetta nè più nè meno, il seno invece... che invidia il tuo :)
    Ricambio gli auguri!

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  15. "La maternità non ha cancellato quella che ero"

    Oddio mi viene quasi da piangere da tanto che è vero e da tanto mi sento a volte inadeguata a pensarlo. Allora lo penso e basta e non lo dico. Perchè a dirlo mi sembra di straparlare da come mi guardano.

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  16. Hai perfettamente ragione,a parte per il sonno e..il giro vita...la cosa più difficile da accettare!!A volte i figli sono una grande fatica ma poi ripagano alla grande..GRAZIA

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