domenica 22 luglio 2012

Torre di controllo aiuto sto finendo l'aria dentro al serbatoio!




Sto annaspando con il 52 wp, ma non voglio postare  foto a casaccio sul blog per riempire le settimane.

Quindi perdonatemi se non sono alla pari e se non mi disturba troppo l'idea di dare di me  l'impressione di quella che arriva sempre di corsa, in ritardo e con il fiato corto.

Apprezzabile il mio concetto di impegno (almeno il concetto), me lo dico da sola.

Questa foto mi infonde una sensazione di calma.
Cielo e mare di un azzurro intenso, un colore che adoro.
Per chi abita come me in pianura, vedere questi colori cosi' vividi è raro.

Altrettanto raro è quando posso godere di tutto il tempo che desidero per scattare foto, senza dovermi adeguare alle tempistiche altrui, gioia per i miei sensi.
Sono rimasta appoggiata a questo moscone da salvataggio a lungo, prima di scattare.
Un po' per stabilire cosa volevo e come fotografarlo, un po' perché mi sentivo a mio agio lì.
E' tipico mio appoggiarmi a qualcosa quando mi fermo in un luogo, non mi trovo a mio agio negli spazi troppo aperti che non offrono una sorta di riparo.
Fosse anche solo un masso, una duna, un albero, ma un qualcosa ci deve essere.
Sarà facilmente psicanalizzabile questo mio bisogno, non ne dubito.

Anche quando devo scattare una foto, se trovo un angolo, un muro, un marciapiede, insomma una sorta di parcheggio mentale mi ci infilo.
Ecco, questo pattino per me è stato quell'oasi dove starmene indisturbata dall'andirivieni della gente che passeggiava sul bagnasciuga.

Un eremo dove moderare i pensieri e lasciarli pendere tra il cielo e il mare.
Un porto dove consentire loro di  prendere il largo e ricondurli all'ormeggio se necessario.

Pensieri che ti vengono cosi' random, lasciati  lì in balìa di quella linea  netta dell'orizzonte,  dove chiunque almeno una volta davanti al mare rivolge lo sguardo.

Detto questo mi vien da chiedermi:

Perché non mettere a fuoco l'orizzonte?

Perché non lasciare intravedere la sabbia e la base del moscone?
Perché quei galleggianti tondi bianchi, cosi' importanti seppur poco fotogenici?

Ammesso che a qualcuno interessi, io mi rispondo pure.

L'orizzonte l'ho voluto sfocato, perché i miei pensieri in quel momento erano cosi': lontani ma non ancora in un punto preciso,  e decisamente  poco nitidi.

La base del moscone appoggiata alla sabbia avrebbe dato un'impronta troppo terrena a quell'immagine, certo io ero sulla terra ferma , ma la mia mente era proiettata altrove.

E i  galleggianti tondi?
Ci pensano loro ad indicarmi la direzione, la via di fuga e allo stesso tempo a farmi percepire  quel rassicurante senso di stabilità se venisse meno o se proprio ci fosse bisogno di un appiglio.


Ma anche no.

Elena.












11 commenti:

  1. E' bello riuscire a "capirsi" meglio tramite una foto... :)

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  2. Appena vista la foto ho pensato "che bella!"
    Appena ho finito di leggere, sono tornata a guardarla, ed ho visto un'altra foto.. diversa.. ancora più bella!!
    kiss
    S.

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  3. Son sempre stupende le tue foto Ele.. e meraviglioso è il modo con cui ce le "spieghi".. e ci permetti di conoscerti meglio!!! =^__^=

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    1. @ Gemma e Saradafne: mi piace molto sapere che a volte uno scatto riesce a dire di piu' di cio' che si avverte dalla prima occhiata.

      @ Manu: spiegarle mi costa "fatica" , il rischio di tediare è elevatissimo e mi dico che è anche più sensato lasciare vedere ad ogni persona quel che vuole, senza condizionamenti.

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  4. La guardo...la riguardo... mi piace la fotografia... e la foto, devo dire, non passa inosservata. Il pensiero spontaneo che nasce nella mia mente, in sintonia con il mio occhio, è che lo sguardo cade, prima che su tutto il resto, sui galleggianti e sul QUELLA scritta... GIO... Galleggianti,GIO, galleggianti, GIO, e prima ancora di leggere, prima ancora di sapere vedo una richiesta di aiuto. Qualcuno che vuole essere salvato, qualcuno che cerca un galleggiante e che... a veder bene... in fondo... lo vede l'azzurro. E' si che lo vede, lo vede e come, anzi, è proprio perchè lo vede. E allora? E allora vai, vai verso l'azzurro, molla la spiaggia, non è poi così bella e se ci pensi bene scotta e si infila ovunque; molla la barca ormeggiata, è una finta rassicurazione perchè se sei lì in mezzo e stai affongando non arriverà in tempo! Molla i galleggianti, sevono alla barca, non a te, il tuo corpo è già predisposto per galleggiare! Tuffati nel mare, nuota verso l'orizzonte, non importa se non lo vedi, una volta lì saprai, bracciata dopo bracciata, dove andare, e non sarai sola, chi ti vuole bene sarà lì accanto a te, e soprattutto ci sarai tu, a volerti un gran bene!
    Monica

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    1. Monica, il tuo commento è quanto mai centrale. Splendida la tua visione della richiesta d'aiuto.
      Ci son tutti gli elementi in quella foto, che fanno pensare al salvataggio, alla paura di mollare la riva, e ad un orizzonte che sembra vicino e lontanissimo allo stesso tempo.
      Potresti essere riuscita a cogliere il succo di quei pensieri random lanciati verso il largo.
      E questa cosa mi piace molto, perchè in genere se una foto "ARRIVA" a chi la guarda in maniera cosi' forte significa che è ben riuscita.
      Ele

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  5. Quando l'ho letto ieri sera, d'istinto, ho pensato se è mai capitato che ti appoggiassi a me, durante le nostre tragicomiche uscite.
    Se mai è successo, non me ne sono accorta, deve essermi sembrato del tutto normale, naturale, quelle cose che si fanno tra amiche. Amiche, non quell'altro nome che non mi piace più.
    Vedo un sacco di luce in quella foto, e ti voglio bene.
    Giuppy

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    1. Se riguardi gli scatti compulsivi fatti con il tuo cell, trovi la risposta.
      Difficilmente non mi vedi appoggiata ad una delle tue spalle.
      E non è stata una semplice esigenza d'inquadratura.
      Pensaci.
      Anche io ti voglio bene!
      Ele.

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  6. Ottime motivazioni! fotografi e poi ti psicanalizzi? ;)
    In pratica qui hai rappresentato l'immagine visiva dei tuoi pensieri fluttuanti. E pronti per salpare! E l'azzurro... anche il mio preferito, l'aria, l'acqua, il mare, il cielo, l'immensità, il senso dell'infinito e della libertà. Una scatto molto suggestivo....

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  7. "Sarà facilmente psicanalizzabile questo mio bisogno, non ne dubito"
    Beh! dallo psicanalista dovrebbe andarci tutta la poplazione mondiale, non x niente l'uomo tende a riunirsi, partendo dalla famiglia(al netto dell'amore) passando dalla città x finire alle nazione. Spesso però tutto questo è vanificato dal cinismo e opportunismo delle persone. ogni granello di sabbia si appoggia al granello vicino x formare una duna, ma se il granello vicino si sposta la duna crolla.... ;-))
    Armando

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  8. dopo tutta questa psicanalisi...il mio pensiero forse più semplice....adoro le tue foto...e adoro le tue "storie" !
    un abbraccio
    Giusi

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