mercoledì 12 gennaio 2011

Sul post precedente...

Ho letto i commenti di Daria e Ilaria e ho sentito come un ago che mi pungeva dappertutto, e immediatamente ho pensato: “che cretina che sei, perché quando hai scritto quelle cose non hai pensato a questi aspetti??”. Mi sono anche un po’ vergognata.
Poi ho pensato a tutte quelle volte che vedo un nonno che tiene per mano una bambina, che la aiuta a soffiarsi il naso. E ho capito.
So di essere una privilegiata, so che non posso capire come si sente chi non ha ancora avuto questo dono dalla vita, o chi vive la sofferenza di non poterlo avere. Non posso capire, ma rispetto profondamente.
Il post voleva essere provocatorio, questo è chiaro, ma non volevo assolutamente colpire la sensibilità di nessuno.
C’è un’enorme differenza tra un amorevole e discreto “prova a fare così” e un saccente “perché non fai così?”, ed io mi riferivo a quest’ultimo, perché troppe volte l’ho sentito e vissuto, io mamma a volte disorientata e meno guerrigliera di quello che vorrei.
So di essere una persona che ama gli estremi e che proprio sugli estremi si arena, esattamente come sono ora. Il post finiva più o meno con “aiutatemi a uscire da questa fase, datemi dei motivi per smettere di arrabbiarmi quando mi vengono propinati consigli, aiutatemi ad ascoltare”.
In me non c’è l’ombra del desiderio di parlare della “casta” delle mamme.
Siamo tutte uguali, di fronte alla sofferenza e di fronte alla gioia.
Grazie Daria e Ilaria per avermi fatto ragionare su questo.
giuppy

7 commenti:

  1. Tranquillizzo Giusy, era chiaro che non volessi offendere nessuno!
    E soprattutto se chi scrive un blog deve tenere in considerazione tutto il mondo prima di postare qualsiasi cosa non ne veniamo più fuori, quindi va bene anche che tu non abbia pensato a chi è nella mia situazione.
    E' che chi non sa cosa vuol dire essere mamma è però capace di avvertire il terremoto interiore di chi invece figli ne ha, e capisce anche che si sta perdendo qualcosa, qualcosa di fondamentale e devastante e vitale. E questa cosa fa paura, ma non se ne parla molto, ci si aggrappa al pensiero e alla speranza che sia una situazione passeggera e che prima o poi lo tsunami-figlio investa anche noi.
    Come ha scritto Ilaria nei commenti del post precedente:"Esiste un mondo che va oltre una culla", e io condivido questa affermazione; ma secondo me quando la culla c'è è più facile capire cos'è questo oltre, quando non si hanno culle intorno manca un grosso punto di riferimento, e orientarsi è più difficile...
    E mi fa sorridere molto questo "invidiarsi" a vicenda, tra le mamme e le non-mamme: quelle che vorrebbero recuperare un po' di ciò che non sono più e quelle che aspettano di perdersi, convinte che sia necessario per essere felici. A volte, credo, abbiamo torto tutte!

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  2. Postilla:
    1. credo che con questi due post, cara Giuppy, tu abbia effettivamente fatto conversazioni virtuali interessanti e diverse dai soliti dialoghi neo-mammiani. Spero tu sia contenta, io lo sono, per te e per me.
    2. non sei guerrigliera come vorresti, dici... eppure ti vedo bene come capo di un gruppo armato di pannolini sporchi da lanciare ai saccenti che ti rompono le palle!
    3. sarò torda io, ma non ho capito l'immagine del nonno che soffia il naso al bambino... me la spiegheresti? che disastro, vedi, anche questa è un'esperienza che mi manca! ;-P

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  3. cara Giuppy, non avevo la più pallida idea che tu mi seguissi! (GRAZIE!!)
    Sono arrivata a te dal blog incartesimo che visito sempre, appena ho letto il post ho scritto di getto il commento.
    Sono felice di aver trovato una persona (non sono tante!) che ha voglia di confrontarsi, avresti potuto ignorare il mio commento e andare avanti. Ti invito, se ti va, a leggere il mio vecchio post del 23 novembre, sull'argomento. Nonchè, sempre se ti va a scrivermi una mail, io non ho il tuo indirizzo, mentre se vai nel mio blog in alto a sinistra vedi ILARIA RISPONDE basta cliccarlo. Purtroppo nel blog non posso esprimermi come vorrei sull'argomento.Niente di grave, solo 2 chiacchiere. Un forte abbraccio con gratitudine sincera.

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  4. @daria: condivido tutto, soprattuto il fatto che abbiamo tutte torto e che, come dicevano gli anziani, "chi non ha i denti...". Hai ragione anche sulla guerriglia di pannolini (lavabili, poi, fanno un certo effetto!!!)
    @ilaria: non ti seguo ufficialmente (ma ora provvedo!!), è stata la ele a suggerirmi il tuo blog tempo fa!! aspettati una mia mail!!!
    Un bacio a tutte!
    giuppy

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  5. mi dispiace che il mio commento di martedì non sia rimasto. adesso arriva un po' in ritardo, ma ci tengo a scrivere comunque. a mio parere ognuno legge le cose con le lenti che porta, con i propri filtri, che sono costruiti in base al carattere ma soprattutto alle esperienze vissute più o meno positive. posso dire pertanto di non aver assolutamente inteso quello che ha scritto Giusy come lo avete letto voi. dico anche che sono mamma da un mese e che alcune cose non le avrei mai capite un mese fa. adesso SO. e finchè non ci sono stata dentro non potevo sapere, nemmeno dopo nove mesi di riflessioni. da neomamma ho bisogno di parlare con altre persone che hanno bambini, per sentirmi accolta, ascoltata, rassicurata. per sapere che prima o poi una parvenza di normalità ci sarà. la vita oltre la culla è ovvio che c'è, la senti pulsare dietro la finestra (e ti brucia il ricordo di come era), ma tu sei chiusa fuori dalla vita. il mondo va avanti oltre a te, il tuo bambino e i vostri guai, ma tu manchi all'appuntamento e ti senti tagliata fuori. come vedete voi vi sentite escluse da una parte, io chiusa fuori dall'altra. e chi non ha figli è utilissimo, perchè ti ricorda come eri prima di tutto 'sto casino, però è già difficile, ci manca solo sentirsi consigliati o meglio giudicati da chi non ha la più pallida idea di cosa significhi vedere la propria vita presa e centrifugata e la propria identità smarrita. non tutti lo fanno, sia chiaro, ma c'è chi lo fa. e fa male.

    che dire: sono d'accordo sul rispetto reciproco e sul fatto che ognuna di noi ha le proprie gioie e le proprie sofferenze! ma è per questo che il confronto è bello!!!!
    Irene

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  6. @irene: se solo mi fermo 3 secondi sento chiaro sulla pelle "vedere la propria vita presa e centrifugata e la propria identità smarrita". Pensavo che certe cose succedessero solo nell'adolescenza con gli ormoni e i brufoli, invece... eccoci qui!
    Si può scrivere su un blog che ti voglio bene??? :)

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  7. senza essere troppo sdolcinata? credo di sì...tanto ormai ci siamo "sputtanate" tutto!!!! :-)))))) la maternità se non altro smuove certe corde di sentimenti atavici e profondi che non si credeva!!!!altro che adolescenti con la voce da orso yoghi...hai ragione!!!!!!!

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