sabato 7 luglio 2012

A cosa stai pensando? 26 wp!


Una delle foto che più mi piace di quelle scattate recentemente è questa.

Mi piace per svariati motivi e stranamente  non mi ha ancora stancata, infatti non l'ho archiviata mentalmente come banale, cosa che puntualmente succede con molte altre dopo averle guardate e riguardate più volte.
Non voglio fare l'inventario degli innumerevoli difetti che ha, ma voglio godermela cosi' com'è.

Sono capitata  alle spalle di questa famiglia che ha subito attirato la mia attenzione  per l'insolita quantità di rosso che si portava addosso.
E' noto che il colore rosso, in una fotografia ha sempre un buon impatto scenico, e qui si puo' dire che son cascata in piedi.
La parte piu' bella è stata sperare che mi si creasse una situazione ancor piu' interessante, al di là dell'abbigliamento già degno di nota.
A loro insaputa,  son rimasta li' qualche minuto in silenzio con l'obiettivo puntato.
E poi, fortunatamente uno slancio di romanticismo dell'uomo (pare esistano ancora uomini romantici) mi ha regalato questo momento che non mi son lasciata sfuggire!
Eppure piu' guardo l'immagine e piu' è il bimbo che attira la mia attenzione.
Non si vede il volto, ma non mi serve guardarlo.
 Lo riesco ad immaginare benissimo gia' dalla sua postura; sufficientemente annoiato.
Mi fa sorridere e mi riporta subito con la mente a  quando, piu' o meno alla sua età vedevo mio padre abbracciare mamma e mi infastidiva pure un po'. 

A differenza sua pero' io ero piu' sfrontata, mi ci mettevo in mezzo di proposito per separarli.

Ultimamente quando mi capita di vedere i bimbi, magari in silenzio o assorti nel loro giocare mi chiedo a che età si cominci davvero a pensare.
Quand'è che si formulano pensieri di un certo spessore?
Della mia infanzia ho dei ricordi  poco intensi e non riesco a mettere a fuoco se gia' allora fosse normale per me azionare il frullatore che ho al posto del cervello, se non per decidere quale Cicciobello desiderassi o quale vestito per la Barbie mi piacesse di piu'.
Comunque tornando al bimbo della foto la Giuppy ci ha messo del suo e (conoscendomi bene l'ha fatto apposta), mi ha chiesto: "Ele, ma.... a cosa penserà quel bimbo?".
E' stato facile risponderle  : " Che noia i grandi! " e lei ha prontamente aggiunto: "E io voglio andare alla sala giochi".


Chi mi conosce a fondo, purtroppo ha ben chiara  la mia propensione a formulare questa domanda:

 " A cosa stai pensando?".

Che poi appunto, pensandoci , mi dico da sola : " Ma che domanda è Ele? ".
Almeno il pensiero, l'unica cosa che si può tenere per se stessi...
Poi mi autoconvinco che in fondo se chiedere è lecito e rispondere è cortesia, in questo caso ci si puo' inventare qualsiasi cosa per non essere scortesi.
E mi piace anche sentirmi rispondere, a volte con decisione "Non sto pensando a nulla perchè?".
Sara' che io senza pensare, proprio non ci posso stare.
Sara' che mi piace immaginare che i pensieri spesso si traducono in parole cosi', senza doverli filtrare. 
Per contro mi piace anche immaginare  le parole che si devono inventare per filtrarne alcuni che non possono essere liberamente tradotti.
Insomma, tutto sto giro di parole e pensieri contorti son stati evocati dal bimbo di questa foto e se non si fosse capito, mi piace.

Ele.

7 commenti:

  1. il cervello.... l'unica parte dell'uomo che non può essere tenuta in vita artificialmente e, a tutt'oggi, non sostituibile..... ;-))
    Armando

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  2. Hai proprio ragione, è quel bambino un po' scostato dai grandi e pensieroso che cattura l'attenzione. Sicuramente si sta annoiando, avrà il broncio...ma poi, fissando le onde che si infrangono sugli scogli, ha cominciato a pensare ad altro e la sua fantasia ha preso il sopravvento sulla banale noia dei grandi... :)

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  3. Ciao, la foto è molto bella, sembra una cartolina. Io credo che non si possa stare senza pensare e che non si possa affermare "non sto pensando a nulla", ma mi baso ovviamente su di me che sono un frullatore di pensieri....buona domenica

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  4. Ciao Ele!
    Di tutte le bellissime foto che hai scattato ad Alassio, questa è una di quelle che mi ha colpita di più. Con i colori, è vero, sei stata fortunata e hai colto un bello scorcio di vita davvero! Quanto lì hai seguiti? Dl la verità!
    E sai una cosa strana? Non ho mai pensato che fossero una famiglia, ma semplicemente un bimbo vicino ad una coppia...

    Un abbraccio, fra.

    Ps: neanch'io credo che si possa stare senza Pensare per più di pochi secondi,ma Andre dice che vale solo per noi donne :-)

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  5. si vede lontanamente che il bimbo è annoiato. pur essendo girato..
    avrei preferito vederli però tutti e tre vicini come una famiglia.. non come una coppia!

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  6. Ah ah ah! ma la foto è uno spasso!

    Io odio quella domanda, come direbbe Puffo Brontolone, perchè puntualmente non sono in grado di rispondere. Pensieri forse troppo bizzarri i miei, sempre troppo divaganti e articolati, assurdi; davvero tradurli in parole mi riesce oltremodo difficile, a meno di non mettermi al computer a scrivere, ma allora pensi per la scrittura, non pensi liberamente. sarà che alcuni sono portati a pensare per costrutti, altri per immagini, sensazioni, concatenazioni di concetti e situazioni. Mah!

    Comunque secondo me il bimbo ha un che di cogitabondo. Non lo vedo annoiato, io, mi rivedo invece pupetta a fissarmi su qualche particolare del paesaggio e iniziare ad arrovellarmi su qualche interrogativo che quelllo mi ha posto, o a fantasticare di storie di sirene e marinai, o pirati.
    I bimbi pensano eccome, fin dalla più tenera età, secondo me. Solo che il loro pensiero non è strutturato in forma di enunciati, per questo sarà difficilissimo che uno di loro ti sappia rispondere alla domanda: "cosa pensi", e forse è anche per questo che raramente ci ricordiamo di quel che pensavamo da piccoli. Ma se stai attenta a quel che dicono forse forse riesci a capire quel che pensano da qualche loro esilarante uscita, del tipo: "Quel tigno'è ha il panzone come la dia Iene?" (sic)

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